Ukulele HOW-TO, come iniziare e vivere felici.
Un giorno entrai anch’io nella tana del Bianconiglio e lui mi salutò così: “Aloha!”
Sono appassionato di musica e volevo condividere con voi che questa mia piccola esperienza. Io suono il basso da quasi vent’anni e amo la musica da molto prima e mi chiedevo: “Posso suonare qualche canzone alla bimba con il basso? Posso insegnarle a suonarlo?” Entrambe le risposte son state negative: è uno po’ complicato per iniziare e non è proprio uno strumento solista. Però notavo che quando suonavo la chitarra la mia piccola mi si attaccava alle corde con le manine ma anche con i denti! 🙂
Per il suo primo anno, non volevo regalarle uno strumento giocattolo plasticone che suona da solo o chitarrine finte che non danno nessuna soddisfazione se non in un camino… Ed ecco che la risposta è arrivata per caso da un amico: l’ukulele! Una piccola chitarra hawaiana di 55 cm con quattro corde di nylon e leggerissima. Ho cercato un po’ e ho scoperto che lo usano nelle scuole perché è semplice, leggero ed economico. Ce ne sono di ottimi per iniziare a 30-40 euro con colori vivaci!
Più mi documentavo e più mi appassionavo e alla fine ne ho comprato uno per lei e uno per me. Non pensavo, ma è un oggettino facile e divertente dal suono allegro. Non so se sia molto “montessoriano” ma mi piace lasciarlo a disposizione, sempre ben accordato, della piccola che lo prende se lo porta in giro e lo suona con un dito o pizzica una corda alla volta o tutte insieme.
Ora ha 15 mesi e qualche volta si mette pure a intonare qualcosa. Non voglio farle pressione, ma darle degli spunti con oggetti veri: per ora pasticcia, si diverte, lo mordicchia mentre io sto imparando a suonarlo. È veramente facile da imparare: mia moglie non ha mai suonato nulla, ma dopo 20 minuti è riuscita a mettere insieme 4 accordi per suonare No Woman, No Cry!
Se la piccola vorrà imparare le insegnerò altrimenti le resterà un bel soprammobile a ricordo del suo primo compleanno!
Credo proprio che sia indicato ai bambini piccoli perché le corde sono tutte in nylon, non ha parti sporgenti, se montate bene le corde non hanno spuntoni pericolosi, ecc. Giuro che non ne vendo e nemmeno li costruisco, mi è presa la passione per un piccolo oggetto che dà grosse soddisfazioni. Se qualcuno vuole informazioni sono qui: dopo 5 mesi non mi reputo un esperto, però qualche consiglio mi sento di darlo.
Sono abbastanza “montessoriano”?
Lo consiglio per primo ai genitori per distrarre i bimbi, per rilassarli, per cantare con loro le canzoncine (whiskey il ragnetto è stata la prima che ho imparato a orecchio partendo dal giro di Do!)
I bambini vogliono fare le stesse cose che fanno i grandi: tirate voi le dovute conclusioni.
Ok, ma che ci faccio?
Ci giocate, lo prendete 5-10 minuti al giorno e ci giocate! Questo filmato, moooolto ironico, dà l’idea di come approcciare questo bellissimo cosino!
Cosa prendere?
Nella top-ten per principianti e bambini, nella fascia 30’40 euro, ci sono due ukulele il Makala Dolphin (o la variante Shark) e il Mahimahi Yellow:
- Il Makala Dolphin: piano armonico in legno di Agathis, tastiera e ponte in palissandro, tasti in ottone, manico in mogano e corpo in fusione plastica.
- Mahimahi Yellow è tutto in legno ply, con manico in nato, tastiera e ponticello in palissandro. Ho avuto modo di provarne uno con corde Aquila New Nygut, ma non mi ha entusiasmato di più o meno di un Makala.
Insomma pillola rossa: ukulele sfizioso giocoso, pillola blu piccolo ukulele di legno. Ebbene, per iniziare ho preso 2 Makala: un Dolphin Lavanda per la Pupattola e un Shark verde acqua per me.
Se volete iniziare e spendere poco io consiglio questi due per poi passare a qualcosa di più bellino, sui 100-150 euro. È quello che abbiamo fatto dopo che un demone hawaiano si è impossassato di me e mia moglie: ci siamo regalati un Islander MS-4 e un aNueNue Papa Long Neck e dopo vi spiegerò il perché della scelta. Se prendete un Makala e mettete delle corde Aquila New Nygut (8 euro circa) avrete uno strumento per iniziare magnifico: non credo abbia senso spendere 50-80 euro per un oggetto mediocre, agli inizi. Meglio risparmiare i soldi, fare una prova e se va bene si inizia a far collezione di ukulele altrimenti avrete un bel soprammobile o un giocattolo per bambini che emette note sensate.
Però guardare le recensioni su siti specializzati come http://www.youkulele.com prima dell’acquisto può aiutare a farsi un’idea con le recensioni fatte da Jontom. Perché? Perché non tutti sanno costruire un ukulele e soprattutto molti, incluse marche chitarristiche blasonate: non basta il sangue blu nel modo delle 6 corde per costruire un ukulele valudo. Per fare un esempio, ho provato un Ibanez da 80 euro e l’ho trovato imbarazzante: nonostante costruisca ukulele dagli anni ’60 e fosse stato realizzato con legni pregiati, belle meccaniche e con un’ottima finitura, intarsi e cura dei dettagli maniacale, come suono il Makala da 30 euro con corde Aquila New Nygut gli ha fatto “un mazzo tanto” sia in volume che in brillantezza. Mi è parso con la sordina e “moscetto”, un po’ triste. Poi sono gusti.
Considerate poi che ci sono diverse taglie di ukulele: quella classica è il soprano. Se avete intenzione di cominciare forse è meglio partire dal soprano. Se avete le dita così grosse da non riuscire nemmeno a metterle nel naso, ci sono due alternative: tastiera larga o tastiera lunga. Nel primo caso ci sono alcuni ukulele, per esempio l’Islander MS-4 che ha la tastiera un po’ più larghina rispetto al solito soprano oppure, per la seconda alternativa, un long neck, noi abbiamo preso il aNueNue Papa Long Neck citato sopra, o un concert: avendo qualche tasto in più ha la tastiera più lunga e quindi lo spazio fra una nota e l’altra è di qualche millimetro più amplio. Non nascondo che è particolarmente comodo soprattutto quando hai le ammucchiate di dita che qualcuno chiama “accordo”!
In ogni caso nulla vieta che prendiate un Makala: provate se vi trovate e poi lo passate agli eredi e vi prendiate qualcosina di più carino.
Riassumendo, gli ukulele si dividono in tre fasce di prezzo: < 100 euro, 100 – 200 Euro, 200 euro > infinito! Per i bimbi e grandi che vogliono iniziare vanno bene anche quelli sotto i 50 Euro, ma se già suonate qualcosina, potreste spendere qualcosina un più e prendere un 80-100 per iniziare.
Quando avrete deciso di comprarlo lasciate stare Amazon perché non è il più conveniente. Ci sono parecchi siti specializzati che ogni tanto fanno parecchio sconto per rinnovare il magazzino: http://www.mercatinodellukulele.it/, gestito da Aquila corde, è forse il sito di ukulele più ricco d’Europa. Altro bel sito, dove abbiamo preso l’aNueNue, è http://www.ukebox.fr/. Segnalo anche questo sito http://www.strumentimusicalionline.org: hanno il maggior numero di colori dei Makala al miglior prezzo e lo stesso vale per le corde.
Sconsiglio di prenderli in negozio quelli economici perché spesso sono giocattoli: non tengono l’accordatura, sono stonati o suonano proprio male. A volte non basta la marca importante per avere uno strumento dignitoso. Per farvi un esempio, il più grosso negozio di strumenti di Milano ha ukulele sotto gli 80 euro li ho trovati imbarazzanti: a forma di pallone, con le chiavi in asse di plastica, … giocattoli e basta. Se vuoi qualcosa che almeno all’aspetto possa sembrare uno strumento vero dovete andare sul 180 in su. Ci sta loro hanno personale e negozio da mantenere un sito on-line no (ma questa è una congettura).
Considerate anche che non è sensato prendere taglie diverse dal soprano se vuol spendere poco perché il 99% degli econimici, < 100 euro, sono soprano ed è per questo che riescono a contenere il prezzo. Ho provato un Ortega RU5 Concert con corde New Nygut Aquila (50-60 Euro su Amazon) carino ma dal suono indeciso: è stato preso perché tutto di legno ma non era molto più “caldo” di un Makala e molto meno dell’Islander. Per ovvie pilitiche di mercato e riduzione dei costi, sono sospettoso di un concert o altre taglie in questa fascia di prezzo.
Corpo di plastica suona peggio del legno?
Dipende dai legni che sono stati usati per la costruzione. Ovviamente.
I corpi di plastica, o meglio il fondo come quello del Makala o del Mahilele, che non ho provato ma ne parlano un gran bene ma costicchia un po’ di più (50 Euro), hanno un grosso vantaggio: sopportano meglio i maltrattamenti e gli sbalzi di temperatura e umidità.
Legno non è sinonimo di qualità, suono o volume. Nella fascia economica, richiedendo maggiore lavorazione, in termini di manodopera-tempo-materiali, potrebbe essere l’esatto contrario.
Come imparare a sopravvidere al proprio ukulele?
15 anni fa mi avevano regalato un ukulele e avevo trovato metodo del primo 1900 in inglese e ho lasciato perdere l’ukulele… Era destino che sarei ritornato a questo strumento!
Jontom è un “ragazzo” di Roma, diplomato al conservatorio in pianoforte, oltre 10 anni di studi, primo italiano ospite del Ukulele Festival ad Honolulu, … Insomma un ukulelista professionista. L’ho eletto mio Mentore, lui credo mi chiami stalker, oltre ad essere una persona etremamente preparata e capace quanto umile.
Oltre ad essere la mente grigia dietro a http://www.youkulele.com, è l’autore di un bellissimo metodo per ukulele “No Panic”: il primo scritto in italiano e non tradotto da altre lingue. È magnifico un ebook, ovvero, un pdf acquistabile con video integrativi. Se volete lo stampate altrimenti lo guardate con telefoni, tablet, ereader. Proprio ben fatto. Io ho preso subito No Panic XL: 16 euro per un metodo con video non è tanto! http://youkulele.com/no-panic/
Accordare un ukulele.
Piccola parentesi, il 99,9% del materiale per ukulele usa la notazione inglese per le note e accordi:
- C = do
- D = re
- E = mi
- F = fa
- G = sol
- A = la
- B = si
L’ukulele ha un’accordatura stranissima, che ho trovato molto ruffiana, partendo dalla prima corda in alto, la quarta corda, troveremo Sol, Do, Mi, La, ovvero, G C E A. Ha il Sol rientrante, ovvero le corde gravi (basse) sono le due centrali, mentre le due esterne sono le acute. In pratica se si dovesseo mettere in scala dalla più grave alla più acuta bisognerebbe partire dalla terza corda (C), seconda corda (E), quarta corda (G) e prima (A). Scelta curiosa che aiuta e semplifica la natura ritmica dello strumento perché ad ogni “pennata” (si suona senza plettro) la prima corda che incontriamo è sempre una acuta. Le corde a vuoto sono un accordo vero La minore settima. Se suonate tutte le corde con una chitarra accordata è “rumore” invece l’ukulele è comunque piacevole.
Un altro aspetto da non sottovalutare è questo non esistono ukulele mancini. Perché? Perché non ha senso produrli: non avendo le corde scalate, dalla più acuta alla più grave, come basso e chitarra, ma bilanciate, ovvero “speculari” dal centro verso l’esterno, non è per nulla difficile girare le corde.
Qualcuno preferisce montare al posto della quarta corda, il Sol (G), una corda più grossa accordata ad un’ottava inferiore: il famoso Low G.
Partiamo dall’accordatore.
Ci sono almeno 4 possibilità:
- ci sono bellissime app per smart phone: per iphone suggerisco quello messo gratuitamente da aNueNue che è sia cromatico che per ukulele in C (ukulele soprano e affini escluso il baritono) funziona benissimo e il cellulare lo si ha sempre con se.
- un accordatore vero. Io ho preso il gufetto sul Mercatino dell’ukulele: costa 7 euro e ne vale la pena perché è cromatico ma ha anche le predisposizioni per chitarra, basso, violino e, ovviamente, ukulele. Quando è impostato su uno strumento, cerca di capire in automatico qualche corda state suonando e vi guida.
- tramite i siti: alcuni emettono suoni altri, come http://www.youkulele.com, hanno un accordatore vero e proprio che usa il microfono del vostro computer!
- ad orecchio con la comparazione a note emesse da fischietti, diapason, siti, …
ATTENZIONE: tutti gli strumenti a corda, ma proprio tutti, appena montano una muta (tutte le corde) nuova si impazzisce ad accordarli continuamente. Le corde devono assestarsi e di conseguenza è un continuo accordare per almeno una settimana, poi si stabilizzano. Se il vostro bambino si aggrappa alle corde, non scridatelo ma rigraziatelo perché velocizzerà lo snervamento/assestamento. Considerate che suonando seriamente o con un po’ di energia non è che si accarezzano. Se non mantenesse l’accordatura anche dopo qualche settimana, stringete la vite dietro alla chiave.
Una cosa importantissima quando accordate: mai terminare un’accordatura in rilascio. Ovvero, se state girando le chiavi per alzare il tono di una corda, non c’è problema. Se invece state allentandola perché è troppo alta meglio scordarla un pò più del necessario per poi tirare. Così facendo la meccanica viene lasciata sempre in tensione. Se invece allentate e non tirate, la chiave potrebbe cedere ancora qualcosina e la corda sarebbe calante perché si è allentata mentre suonate.
Cambiare le corde?
Se deicidete di cambiare le corde, non smontatele tutte insieme, sostituiscine una corda alla volta questo evita di stressare il manico e il ponte. Con un po’ di pazienza si fa.
Ricordate quello che dicevo prima: inizierà il calvario dell’assestamento delle corde. Tranquilli è normale!
Io ho preferito seguire questo video: è ben fatto ed è molto chiaro anche per chi non mastica l’inglese:
Ma l’ukulele è adatto ai bambini?
La mia piccola ha anche lei i suoi bei sonagli, maracas a coccinella, ovetto shaker, un piccolo glockenspiel (xilofono) di metallo e legno, … Credo solo che una cosa non escluda l’altra. Sicuramente questi strumenti musicali sono più indicati per bimbi così piccoli, tant’è che lei alterna su tutti, ma ti dirò avere il suo strumento da grandi in miniatura la esalta tantissimo e ancora di più rubarlo dalle mani del papà! Ogni tanto si batte le mani da sola: plin plon, clap clap clap! Il mio primo pensiero è stato quello di cercare uno strumento che potresse durarle tutta la vita e non buttarlo o dimenticarlo dopo una certa età. I giochi musicali per bambini hanno in sé la scadenza: a 4-5 anni, forse prima, non li guardano più. L’ukulele, se non lo distrugge, le rimarrà come ricordo.
Quindi considera che possa giocare al 95% con i giochini e il restante con l’ukulele: alla fine è ancora piccolo per uno strumento vero. Se ci pasticcia come la mia, di sicuro si diverte un po’ ma poi cerca altro. La mia lo ha ricevuto all’anno e ora ha 15 mesi, vede me e la mamma suonare. Se vuoi prenderlo pensa prima se ti ci metti anche tu a imparare perché i bambini imitano tanto i grandi. Sono piccoli e non bisogna pretendere che siano tutti dei piccoli Mozart. Se sono rose fioriranno mentre papà studia la vie en rose… 🙂
Ma è sicuro in mano ad un bambino piccolo?
Un’altro aspetto è la sicurezza. Se cercate su qualsiasi sito specializzato di ukulele scoprite che è il modello più venduto e raccomandato da ANNI per principianti e che viene ampiamente usato nelle scuole europee ed americane è proprio il Makala Dolphin. È prodotto in Cina, come tutti i prodotti Apple (per citarne una sul 99,9% dei prodotti presenti nelle nostre case), i libri per i bambini, vestiti di marca per bambini, … ma Makala non è una marca sconosciuta ma bensì una sottomarca della Kala, rinomata marca californiana di ukulele professionali. Ma non è solo la Kala che ha la linea econimica prodotta in Cina ma anche la aNueNue, Kanile’a ha la Islander, …
NB: se non fossero conformi alle severe normative CE e quindi prodotti con sostance tossiche, non potrebbero essere venduti sul territorio europeo da negozi e società europee.
E se si rompe una corda?
Per quanto riguarda le corde sono 4 di nylon e senza rivestimento o anima di metallo. Non hanno la tensione che ha una chitarra che ha una lunghezza di diapason almeno 3 volte tanto e quindi le corde devono essere tese con una trazione 3 volte maggiore per porte essere accordate nella stessa ottava. Stiamo parlando di circa 9kg per una corda di chitarra contro i 3kg di una corda per ukulele soprano. I primissimi ukulele, ad anche alcuni modelli moderni, non hanno nemmeno la meccanica da chitarra ma la chiave è un semplice piolo passante con un foro esattamente come per il violino. Con chitarra e basso non puoi farlo perché nel momento stesso che lasci la chiave perché inizierebbe a girare all’impazzata in come il mulinello di Sampei!
Ovviamente qualsiasi “cosa” va usata con la supervisione di un adulto, per esempio, persino un sonaglio Chicco certificato, prodotto in Cina, può creare danni al bambino nel caso in cui se lo menase in testa mentre il genitore è distratto a leggere questo pippone…
Età minima?
Boh! So che organizzano corsi per le scuole elementari quindi sui 4-5 anni di età.
Intanto guardate un po’ questo bimbo di 4 anni con che semplicità lo suona. Non è un fenomeno però da l’idea di un bambino normale che usa il suo primo strumento musicale con soddisfazione e impegno.
È davvero facile da imparare?
Rispetto alla chitarra l’ukulele ha una curva di apprendimento velocissima. È leggero e semplice. Il fatto che le corde a vuoto siano già un accordo comporta ad avere accordi che non sono altro che variazioni dell’accordo di base.
Saper suonare la chitarra o il basso può aiutare per il cordinamento fra le due mani ma nulla più: gli accordi e le scale sono tutte diverse a causa della diversa accordatura e il movimento della mano destra è diverso.
La mia testimonial, mia moglie, in 20 minuti ha imparato il giro di do semplificato: Do, La minore, Fa, Sol.
Rispetto ad una chitarra c’è solo una grande differenza: l’uso della mano destra. Si suona sopra la tastiera e non sulla buca, non si usa il plettro ma l’unghia/polpastrello e non oscilla l’avanbraccio ma ruota il polso.
Ma sono così facili sono gli accordi?
Lascio che sia Jontom con questo video a rispondere alla domanda! 🙂
La chitarra è grande e più complessa da imparare: al primo barrè rischiate di gettare la spugna oltre al fatto che non la si può trasportare facilmente. L’ukulele è piccino (55cm) e lo insegnano nelle scuole proprio perché è facile e leggero e fra l’altro con il costo di una chitarra da studio compri 2-3 ukulele decenti.
Se siete pigri, come sono io, per imparare i primi 4 accordi (C, Am, F, G) usa un semplice trucchetto: non spostate le dita ma piegale. Cosa significa? Semplice, cercate sempre di usare l’indice per chiacciare le corde al primo tasto, il medio per il secondo, l’anulare per il terzo e il mignolo per il quarto senza spostare la mano. Così facendo il passaggio fra un accordo e l’altro e fatto spostando alzando e abbassando un dito e non spostando la mano.
Per esempio, passare da Am (La minore) a F (Fa maggiore) comporta togliere o mettere l’indice che schiaccia o lascia la seconda corda al primo tasto. Perché far fatica per nulla?
Questo schema vi fa vedere quali sono gli accordi più diffusi e come si fanno.
Chiaramente tutti gli strumenti hanno un approccio basico o più maturo se volete suonare bene l’ukulele; c’è chi ci sta facendo jazz, blues, rock oltre al pop… Vi metto questo link sempre del caro Jontom:
Se suonate la chitarra e amate i Queen, dovete vedere cosa fa Jake Shimabukuro, uno dei più importanti ukulelisti a livello mondiale. Non fatevi ingannare dalle dimensioni dell’ukulele, in Giappone lui e il suo “chitarrino” da soli riempiono teatri.
Volete suonare Over the rainbow/What a wonderful world di IZ come si deve? In questo video Jontom spiega come dovrebbe essere suonata.
Se sei un chitarrista questo link può aiutarti a ritrovare posizioni e accordi.
Perché ho scritto questo?
Quando ho visto l’ukulele di quell’amico mi sono posto tanti dubbi e sull’acquisto o meno di questo strumento e mano a mano che cercavo informazioni si sono aperte sempre più porte che non 15 anni fa. L’unica pretesa di questo documento è quella di poter essere un propedeutico per affrontare con serenità la scelta di questo piccolo strumento dalle grandi possibilità e soddisfazioni. Io non ho mai trovato tanta piacevolezza nell’iniziare lo studio di un nuovo strumento musicale: ne ho provati diversi ma mai così “umani”, veloci e piacevoli già dai primi tentativi.
Spero che questa mia esperienza possa essevi stata d’aiuto in un qualche modo.
A presto, vostro Fab
ps: aloha!
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